La scheda telefonica dell’Ombra della Sera

Nel 1999 l’Ombra della Sera e altri ritrovamenti etruschi di Volterra furono ospiti a Torino, al Lingotto durante il Salone dei beni artistici e culturali tenutosi dal 17 al 21 novembre. Il «pacchetto» dei reperti del Museo Etrusco Guarnacci includeva anche il corredo del Principe guerriero, preziose urne in alabastro e due bronzetti di portatori d’acqua. L’operazione promozionale oltre i confini toscani venne svolta col coordinamento della cordata: Museo Guarnacci, Comune di Volterra, Provincia di Pisa e Fondazione Piaggio.

Ad avvalorare ancor di più l’esposizione Telecom Italia, Unità Piemonte lanciò in concomitanza dell’evento torinese una scheda telefonica, l’ultima della serie dedicata ai capolavori italiani, raffigurante il volto bronzeo dell’Ombra della Sera. Le schede andarono a ruba, ne furono prodotte 985mila «pezzi»: da ricordare che, tutte le carte con tiratura inferiore al milione, sono considerate interessanti per il collezionismo. La carta costava 10mila lire e fu utilizzabile fino al 31 dicembre 2001.

Per l’occasione vendettero anche un particolare folder, un libretto esplicativo dell’opera con una piccola presentazione del bronzetto fatta dal volterrano Gabriele Cateni, allora direttore del museo Etrusco Guarnacci. «Pochi monumenti del passato – spiegava Cateni nel folder – sono in grado di identificare e caratterizzare con immediatezza nell’immaginario collettivo un popolo e la sua produzione artistica: è questo il caso dello straordinario bronzetto conservato al museo Guarnacci di Volterra, che è ormai divenuto un vero e proprio simbolo della civiltà etrusca».

A seguito dei quattro giorni di mostra sia le schede che il contenitore speciale presto entrarono in circolazione anche a Volterra, ma furono poche le copie disponibili perchè al salone torinese la vendita superò ogni aspettativa.

© Volterracity, MARCO LORETELLI